La nuova stagione della Romberg Arte Contemporanea dal titolo Solo gli amanti sopravvivono, rassegna
curata da Italo Bergantini e Gianluca Marziani, apre il 1° ottobre con Pronti all’ascolto?! una domanda,
un'esortazione e un’esposizione collettiva.
Pittura, fotografia, disegno, incisione. Con la curatela di Italo Bergantini e Gaia Conti, l’incipit è di quelli
che rimangono impressi nella mente. La natura è amata amante sfaccettata con la sua fragilità, la bellezza,
la potenza, la molteplicità degli elementi.
La mostra si schiude in uno spazio di ascolto, un universo bucolico e un mondo dominato dalla natura.
Alberi, paesaggi, piccole e grandi unità in una sequenza di straordinaria potenza evocativa che risuona
nel nostro io più intimo.
Bianco e nero, tra le righe, tra una traccia e l’altra, in dualismo tra cultura e conoscenza. Luca Piovaccari
con i grandi e nostalgici acetati di memoria presente e stratificata di pose impresse nella realtà; Giuseppe
Ripa di leggiadria e impalpabilità, di movimento e di rumore, piccola materia che va in senso ordinato e
contrario; Serse, la storia e le radici, potente nei suoi paesaggi in grafite su carta degli anni ‘90; Giancarlo
Dell’Antonia con immagini acute ridondanti come percussioni durante un temporale e Sebastiano
Guerrera con armonia delicata in una sinfonia di foglie vibranti e alberi gentili, e Edoardo Bernardi,
l’outsider, una danza visiva dal segno vigoroso di un'intrigante intensità tra tratto e supporto.
La quiete serpeggia lieve per gli spazi della galleria, ma ruggisce profonda e greve proprio al centro
della lunga parete, lasciando il respiro sospeso e cortocircuitando i sensi: le opere di Carlo Cane con un
colpo di coda improvviso e travolgente, uno schiaffo carico di colore, descrivono una natura selvaggia e
predatrice che assume il suo regale dominio senza esitazione.
A chiudere, il piccolo “giardino” di scatti di Paolo Romani, ospite del primo appuntamento, una visione
minimalista nella quale composizione e sensazione stanno alla base del linguaggio comunicativo.
Talvolta è difficile distinguere ciò che è reale da ciò che è realistico. Quando un qualcosa cattura la nostra
attenzione è perché, in un certo qual modo, risuona al nostro interno, amplificandone la frequenza. Un
legame che travalica i confini di corpo e mente, tra uomo e natura una relazione profonda, simbiotica,
ancestrale. Il suono riverbera nelle cellule del nostro corpo, ci costruisce e ci attraversa, esiste e si muove. Siamo
amanti della bellezza, della finezza, siamo attratti dalla forza, dal potere, dalla fragilità della natura in un
rapporto che fortissimo nei tempi antichi, sempre più si sta perdendo nel nostro vivere quotidiano.
Il silenzio comincia quando ascoltiamo davvero.
Pronti all’ascolto?! (Testo di Gaia Conti)

Stagione espositiva 2023/2024 - Rassegna in 5 capitoli a cura di Italo Bergantini e Gianluca Marziani
SOLO GLI AMANTI SOPRAVVIVONO [ONLY LOVERS LEFT ALIVE]
La sapienza del tempo che plasma storie resistenti dentro spazi marsupiali.
La saggezza dello spazio che accoglie chi disciplina la forma del tempo elastico.
Solo i veri amanti sopravvivono nel ponte tra spazio e tempo: ed è così che fanno le migliori opere d’arte,
filiazioni cellulari e spirituali di artisti che scivolano nel tubo cosmico del tempo circolare, tra sguardi che
si rinnovano e giudizi che si confrontano nel multiverso delle arti visive, dentro lo specchio
caleidoscopico dei nostri fantasmi condivisi. In perfetta empatia coi vampiri romantici del capolavoro di
Jim Jarmusch, gli artisti del nostro progetto hanno sempre giocato col tempo nello spazio malleabile
della galleria, dentro la biologia architettonica delle diverse sedi Romberg: ed eccoli, oggi come domani,
incarnare la sequenzialità dei passaggi personali che diventano maturazione costante dietro ogni singolo
progetto. Una stagione che accoglie in casa anime straordinarie e non conformi, lungo linee iconografiche che
confermano i codici curatoriali di Italo Bergantini e Gianluca Marziani. Un gruppo di stelle solitarie,
ognuna con la propria forma e luce, ognuna con la propria direzione narrativa, ognuna nel ciclo sistemico
di una virtù privata che diviene tema universale.
Gli amanti che sopravvivono non bevono sangue ma spazio e tempo. A differenza della coppia nel film,
gli artisti prescelti si cibano di durata e relazioni, estasi e connessione, veggenza e sintesi… così facendo
lasciano che ogni creazione sopravviva oltre lo spazio e il tempo, trasformando l’oggetto del loro amore -
l’opera - in un soggetto che trasmette amore a chi sa guardare “oltre”.
(Testo di Gianluca Marziani)
Serse Roma e Giancarlo Dell'Antonia in bianco e nero alla Galleria Romberg di Latina
La nuova stagione della Galleria si aprirà il primo ottobre con una mostra collettiva a cui partecipano i due artisti
Articolo pubblicato su OggiTreviso
Francesco De Bastiani. Editore
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